La diplomazia e la pace

Venerdì 27 novembre, alle ore 14,30, s’inaugura a Villa San Carlo Borromeo, a Milano-Senago, il VII Festival della modernità sul tema La diplomazia e la pace, organizzato dall’Università internazionale del econdo rinascimento, in collaborazione con la casa editrice Spirali. I lavori si concluderanno nel primo pomeriggio di domenica 29 novembre.
Intervengono al Festival intellettuali, scrittori, artisti e scienziati, italiani e stranieri, che si sono distinti a livello internazionale come protagonisti di battaglie civili e culturali, promotori, attraverso le loro opere, di messaggi di diplomazia e di pace, di cultura e di arte, di scienza e di
civiltà.

Molti gli scrittori, gli artisti e i drammaturghi provenienti dai paesi dell’Europa dell’Est e dai Balcani (Russia, Bulgaria, Ucraina, Macedonia). Tra questi, il poeta russo Aleksandr Kušner (forse il più noto poeta russo contemporaneo, ammirato da Josif Brodskij); Vladimir Bojarinov (autore di libri per l'infanzia e giornalista, vicepresidente della comunità internazionale delle Unioni degli scrittori (Msps); il grande scrittore, drammaturgo e editore Anatolij Krym; l’intellettuale bulgaro, scrittore e poeta, Ljubomir Levčev, conosciuto e amato in patria e all’estero (medaglia d’oro dell’Académie Française per la poesia, medaglia dell’Associazione degli scrittori del Venezuela, primo premio dell'Istituto Puškin e della Sorbona, nel 2008); il poeta e scrittore macedone Branko Čvetkovski, critico letterario e uomo politico, già viceministro della cultura, presidente del teatro nazionale e vicepresidente del Premio Struga; Natalija Romanenko, pianista al Conservatorio di Parigi; lo scrittore russo Viktor Erofeev, autore del bestseller, tradotto in venti lingue, La bella di Mosca e dell’Enciclopedia dell’anima russa (Spirali 2006), autore di saggi, conduttore di trasmissioni televisive di successo, figura di riferimento nella cultura russa contemporanea, non solo come narratore, ma anche come giornalista e critico letterario; lo scrittore e giornalista Nikolai Petev, presidente dell’Unione degli scrittori bulgari e dell’agenzia Sofia-press, direttore della casa editrice Bălgarski
Pisatel, vicepresidente con Vladimir Bojarinov della comunità internazionale delle Unioni degli scrittori (Msps). Il suo libro Farăt, pazačat i vjatărăt (2006), pubblicato in serbo, in macedone, in russo, in azero e in ucraino, esce ora da Spirali con il titolo Il faro, il suo guardiano e il vento.

In ambito europeo, intervengono lo scrittore Marek Halter, fondatore del movimento Sos Razzismo, autore dei libri pubblicati da Spirali Argentina Argentina (1982), Abraham (1985; 2006), Il folle e i re (1988), Un uomo, un grido (1992), Il Messia (1998), La mia ira (2008), La regina di Saba (2009); lo scrittore e giornalista Ruggero Guarini, autore di Fisimario napoletano (2006) e di Fisimario 2008. Lettere immaginarie (2009); lo scienziato tedesco Uwe Henrik Peters, che presiede il dipartimento di Neurologia e Psichiatria dell’Università di Colonia, autore del fortunato libro Robert Schumann e i tredici giorni prima del manicomio (2007) e membro onorario della Wpa (World Psychiatric Association); filosofi italiani Carlo Sini e Vittorio Mathieu.

Di eccezionale valore anche la partecipazione dei protagonisti dello scenario politico e economico internazionale come Boris Nemtsov, attualmente, insieme con Garry Kasparov, il maggiore oppositore politico di Vladimir Putin, vicepremier e ministro per l’energia durante il governo Eltsin; l’economista di origine russa e di adozione americana Vladimir Kvint, membro del Bretton Woods Committee e dell’Accademia russa delle scienze, esperto di economia dei paesi emergenti e consigliere di ministri (famosa la copertina che gli ha dedicato “Forbes” in occasione della pubblicazione del suo articolo Russia should quit Soviet Union); il presidente della Fondazione dei Programmi Socioeconomici e intellettuali Sergej Filatov, copresidente dell’Unione degli scrittori russi; il principe Nikita Lobanov Rostovskij, discendente della dinastia Romanov, uomo di profonda cultura e esperto di questioni finanziare nell’ambito delle risorse energetiche, famoso per le sue collezioni d’arte e di costumi teatrali russi, membro onorario del MoMa di New York; Ljudmila Semiletenko, segretario generale del club dei parlamentari della federazione russa e assistente del vicepresidente del Comitato
della Duma.

La dissidenza e la battaglia per la libertà civile e intellettuale saranno tra i temi principali di questa VII edizione del Festival della modernità, che si avvarrà della tesimonianza di Rebiya Kadeer, la più famosa dissidente politica cinese che ha animato le pagine delle testate internazionali negli ultimi mesi, in seguito all’esplosione mediatica che hanno suscitato le
repressioni del governo cinese nei confronti della popolazione uigura. Intervengono anche gli intellettuali iraniani Mehdi Khalaji, uno dei maggiori studiosi del ruolo della politica nel clericalismo sciita in Iran e Iraq, senior fellow al Washington Institute for Near East Policy e in
passato stretto collaboratore di Ali Khamanei ed il giornalista taloiraniano Ahmad Rafat, esperto di vicende iraniane e mediorientali presso l’agenzia di stampa Adnkronos International (Aki) di Roma, membro fondatore dell’associazione Iniziativa per la libertà d’espressione in
Iran, e del comitato esecutivo di Information Safety and Freedom.

Tra i relatori che parteciperanno al Festival:dall'Italia, lo scrittore e studioso Bachisio Bandinu, il professore di semiotica e linguistica
Augusto Ponzio, l’esperta di semiotica e di teoria della traduzione Susan Petrilli, il critico d'arte Luciano Ponzio, lo scrittore e giornalista Ruggero Guarini, i filosofi Carlo Sini e Vittorio Mathieu, padre Roberto Busa S.J., già docente di filosofia scolastica, di linguistica e ermeneutica computazionali, è autore di più di trecentocinquanta saggi

dall'Europa, il francese Marek Halter, i russi Vladimir Bojarinov, Viktor Erofeev, Sergej Filatov, Aleksandr Kušner, Vladimir Kvint, Nikita Lobanov Rostovskij, Boris Nemtsov, Elena Nevzgljadova, Ljudmila Vladimirovna Semiletenko, Maksim Zamšev; l'ucraino Anatolij Krym;i bulgari Dora Boneva, Anton Dončev, Dimitrij Gačev, Ljubomir Levčev, Nikolai Petev, Rajna Vassileva, Vladimir Vladigerov, Ekaterina Vladigerova; il macedone Branko Čvetkovski; il tedesco Uwe Henrik Peters

dall'Asia e Medioriente, la cinese di etnia uigura Rebiya Kadeer; gli iraniani Mehdi Khalaji e Ahmad Rafat

Sabato sera, il concerto del duo composto dal violinista bulgaro Wladimir Wladigeroff e da sua moglie, Petja Manahilova Wladigerova, solista al violoncello all’Orchestra di Vienna, che si esibiranno in onore dei relatori nelle splendide sale di Villa San Carlo Borromeo.

La diplomazia e la pace
Temi principali di questa edizione del Festival, la diplomazia e la pace, un modo per affrontare questioni fondamentali per la nostra attualità: come giungere alla lingua diplomatica, senza più l’uno contro uno, senza più l’ideologia delle masse, senza più totalitarismi, senza più rappresentazioni del muro e dell’odio, senza più “blocchi ideologici”, senza più fantasie di padronanza? Come intendere che la pace esige la dissipazione di ogni rappresentazione dell’Altro, che sia pensato come amico o come nemico? L’esigenza della lingua diplomatica riguarda la nostra vita di cittadino e si riferisce a ciascun aspetto dell’esperienza: nell’ambito della società civile, nella famiglia, nelle relazioni, negli affari, nel commercio e nella finanza.

La diplomazia e la pace si annunciano quali istanze di salute e di qualità rispetto alle quali ciascuno di noi è invitato a compiere un ragionamento e a formulare una proposta di valore, compiendo un’analisi in particolare dei pregiudizi più comuni e delle abitudini più radicate.

I Festival della modernità, appuntamenti speciali avviati dall’Università nel 2006, sono occasione di dibattito, di incontro e di formulazione di proposte culturali e pragmatiche in direzione del valore, dell’ospitalità e della qualità per l’avvenire.
Nelle scorse edizioni sono stati trattati i temi “La scrittura”, “La politica”, “La libertà”, “La democrazia” con autorevoli interlocutori italiani e stranieri tra i quali Carlo Sini, Roberto Cecchi, Alina Fernandez Castro, Harry Wu, Jingshen Wei, e Carlos Franqui. Gli interventi dei
relatori sono editati in una pubblicazione che raccoglie gli atti del Festival, in vendita direttamente presso l'editore e tutti i punti vendita. Festival della modernità in quanto festa della parola.
La modernità viene dal modo della parola, dal modo del dibattito, dall’attualità della conversazione, del ragionamento e dell’incontro. Come scrive Armando Verdiglione “nel momento in cui si afferma la modernità è sempre classica”: questo l’auspicio per l’avvenire anche per questa edizione del Festival.

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